1. se la -i è tonica (accentata), come in farmacia o magia, dovrà essere scritta anche al plurale: farmacie, magie;
2. se la -i è atona (non accentata, con esclusivo valore diacritico. Serve, cioè, solamente a indicare che le precedenti -c e -g non vanno lette /k/ e /g/ rispettivamente, ma /tʃ/ e /dʒ/ come, per esempio, per differenziarle in panca /panka/ e pancia /pantʃa/ o riga /riga/ e valigia /va'lidʒa/) si hanno due varianti:
2.1 se -cia e -gia sono precedute da una vocale (a, e, i, o, u), allora al plurale si mantiene la -i, anche se inutile dal punto di vista fonetico come in ciliegia → ciliegie, malvagia → malvagie, camicia → camicie (1), etc...
2.2 se -cia e -gia sono precedute da una consonante (c, g, l, n, r, s), allora al plurale la -i in funzione di diacritico scompare come in arancia → arance, faccia → facce, massiccia → massicce, etc...
Da segnalare che oggi vi sono tre forme che contraddicono queste regole, ma che vengono, comunque, riportate come accettabili dai dizionari. Per cui al plurale abbiamo due varianti, quella regolare e quella irregolare:
regolare | irregolare | |
provincia → | province | provincie |
ciliegia → | ciliegie | ciliege |
valigia → | valigie | valige |
————— NOTE —————
(1) Il plurale camicie non deve essere confuso con il singolare camice, che ha un significato diverso.